sabato 19 settembre 2015

TEATRO DELLA MEMORIA: LA NINETTA DEL VERZEE


Trasposizione teatrale a cura del Teatro della Memoria della grande poesia portiana  del 1814. Ninetta  racconta le vicende  della sua vita che l'anno portata a divenire una prostituta.
Il Teatro della Memoria è una delle istituzioni culturali più importanti di Milano.
 


 
Presentazione del Teatro della memoria. Dal sito www.teatrodellamemoria.it

 
 
Il Teatro della Memoria nasce come compagnia teatrale nel 1980 e come teatro aperto al pubblico nel 1989, nei locali di via Cucchiari 4.
È un nuovo ed accogliente spazio teatrale da cento posti dove si incontrano artisti di chiara fama e giovani artisti che si affacciano  per la prima volta nell'affascinante mondo del teatro. Oltre all'amore per il teatro, una malattia dalla quale difficilmente si guarisce, li accomuna quel desiderio di libertà creativa che si alimenta al di fuori del teatro statalizzato.
Nel panorama culturale milanese infatti il Teatro della Memoria offre una programmazione originale e diversificata, che non trova riscontro in altre e ben più famose sale cittadine, valorizzando in maniera sempre più approfondita il repertorio teatrale e musicale milanese e lombardo.
In questi anni il Teatro della Memoria ha ospitato i più grandi artisti di Milano e di Lombardia: da Piero Mazzarella a Nanni Svampa, da Rino Silveri a Enrico Beruschi a Walter Valdi, da Liliana Feldmann a Memo Remigi, da Umberto Faini a Mirton Vaiani, da Rosalina Neri a Roberto Negri, dando altresì spazio a nuovi e interessanti interpreti come Walter Di Gemma, Danilo Ghezzi, Domitilla Colombo .
Oltremodo significativi sono anche gli autori rappresentati: da Carlo Porta a Cletto Arrighi, da Carlo Dossi a Delio Tessa, da Carlo Bertolazzi ai contemporanei Luigi Lunari, Umberto Simonetta, Giovanni Testori, Mario Mazzarella (in arte Rino Silveri).
E poi, naturalmente, Shakespeare, Goldoni, Pirandello, Cechov, Williams, Plauto e i giovani autori contemporanei, le giovani Compagnie ospiti.
La Memoria di una tradizione per un nuovo teatro che guarda al futuro.
 
Aleardo Caliari
 
 

 
 
 

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