domenica 24 maggio 2015

IL DISCO DA BANCARELLA IN LOMBARDIA

 
 
Il 45 giri "La Balilla" cantata da El Barberin (1959), Vendette un milione di copie
Con il termine "disco da bancarella" si indica la produzione discografica, in genere 45 giri, di genere popolare e alternativa a quella delle grandi case discografiche, che si impose negli anni Sessanta sino ai primi anni Settanta. Il fenomeno non è stato adeguatamente studiato, ma rappresentò una parte non indifferente del mercato discografico.
Fu una forma di espressione autenticamente popolare, sovente cantata in lingua dialettale, alternativa ai canali ufficiali della cultura e dell'industria discografica che potevano accedere alla televisione e alla radio. Il disco da bancarella aveva un costo inferiore e veniva distribuito sulle bancarelle durante i mercati, le feste popolari o in luoghi di grande frequentazione, quali i piazzali delle fabbriche.



La sua diffusione essendo popolare si articolò spontaneamente su base regionale. Molti brani erano infatti eseguiti in dialetto o con forti connatazioni dialettali. In Lombardia e Canton Ticino il disco da bancarella ebbe una vasta diffusione. "La Balilla", brano composto e interpretato nel 1959 da El Barberin,  vendette, come ebbe ad affermare  lo stesso autore in una intervista a Roberto Leydi, un milione di dischi collocandosi quasi sicuramente al primo posto fra i 45 giri venduti in Lombardia negli anni Sessanta. Il brano ebbe molteplici versioni da quella dei Gufi a quella di Gaber.
La tipologia delle esecuzioni non comprendeva solo canzoni, ma anche sketch  teatrali, scenette, poesie e persino parodie della messa, come fece Pierin la Bissa nella sua Funzion.   Per quanto riguarda il mondo teatrale un posto particolare fu occupato dai Legnanesi di Felice Musazzi che iniziarono ad incidere fin dalla fine degli anni Cinquanta.

Il disco da bancarella, espressione del mondo popolare,  seppe anche farsi interprete di una  critica sociale nei confronti del mondo borghese. Il vertice venne toccato con il brano "L'era mai success" del milanese Pinza. La canzone, parodia di Montecarlo cantata da Jonny Dorelli dissacrava il mondo borghese e il mito di Montecarlo.
Gli esecutori utilizzavano quasi sempre uno pseudonimo. Oltre al Barberin già citato, ricordiamo Pierin la Bissa, Fred Bullo, Luis Barlafus, El Berto, i Du del Navili. Le case discografiche che producevano i dischi erano in genere molto piccole: la Pig, la Fonola dischi, la Italmusica, Combo Record, Saar.
Il declino dei dischi da bancarella, oltre al calo complessivo delle vendite, fu probabilmente dovuto a nuove incisioni di grande valore artistico che cominciarono a essere disponibili dai primi anni Settanta. Pensiamo alle incisioni di Nanni Svampa della serie Milanese  che in molteplici 33 giri raccolsero gran parte del patrimonio popolare lombardo.
La grande diffusione del disco da bancarella è ancora oggi attestata dal gran numero di 45 giri riconducibili a questa categoria che si ritrova nei mercatini dell'usato.
 
 
 
 
 

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