Pier Giuseppe Sironi, I longobardi nel Seprio, 2001, Macchione, Varese
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Il volume dello studioso gallaratese ricostruisce la diffusa presenza longobarda nel Contado del Seprio.
"Situato a grandi linee fra il Lario e Verbano, il Seprio è attualmente un ambito di sola valenza storica. Il suo nome deriva da un omonimo luogo, Sebrio o Seprio per l'appunto, da cui dipese per lungo tempo a partire dall'età longobarda. Come distretto, sia pur dall'autonomia sempre più limitata, il Seprio ebbe vita sino al pieno Medioevo ed oltre; venendo preceduto nel suo pratico scomparire da quello del suo vecchio centro, Castrum Seprium, raso al suolo dai milanesi, per opportunità politico-militare, già nel 1287, eccezion fatta per i luoghi sacri che vi si trovavano. Dopo qualche scavo qui condotto nell'Ottocento, come conseguenza della "scoperta" nel 1944 delle pitture di S. Maria Foris Portas e dell'interesse per queste e per l'antico Seprio suscitato nel 1948 dagli studi Bognetti, Chierici e De Capitani D'Arzago, la messa in luce sistematica dei resti di Castel Seprio ha avuto inizio soltanto fra il '53" e il '54 con lo sterro dei maggiori ruderi operati da Bertolone".
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