Costantino Nigra, Canti popolari del Piemonte, Einaudi, 1974, Torino |
I
caratteri del canto popolare tradizionale lombardo si ritrovano in quelli di
tutta l’area padano-alpina. Il piemontese Costantino Nigra (1828-1907) ne studiò in maniera molto
approfondita le strutture e le tematiche e raccolse i suoi studi e le sue
ricerche nel volume “Canti popolari del Piemonte” edito nel 1888.
Dall’introduzione al volume pubblichiamo questo stralcio che sintetizza in
maniera eccellente i caratteri della canzone popolare tradizionale del Nord
Italia e quindi anche dell’area lombarda.
"Ma la poesia popolare, al pari della lingua, è una
creazione spontanea, essenzialmente etnica.
Entrambe seguono nella loro genesi e nel loro
sviluppo un procedimento analogo. Con ciò noi non vogliamo escludere la
possibilità del passaggio della poesia popolare da una nazione ad un’altra.
Quello che accadde della lingua poté accadere della poesia popolare. In tal
caso sarà compito della storia il cercar le ragioni del fatto, e il discernere
in questa poesia mutuata la parte originaria e la parte che poté esservi
aggiunta di proprio dalla nazione che l’adottò e seppe assimilarsela. Però si
può stabilire per principio generale, che la poesia popolare è creazione
spontanea della razza che la canta, risponde al sentimento poetico ed estetico
proprio di quella razza e costituisce un carattere etnico speciale della
medesima.
Applicando questo principio all’Italia, siccome
noi trovammo nelle due parti della penisola il substrato di due razze distinte,
e due tronchi dialettali diversi, così noi dobbiamo trovarvi e vi troviamo,
perfettamente corrispondenti, due specie di poesia popolare nettamente
separata, non solo per i caratteri esterni che abbiamo già indicato, ma anche
per i caratteri interni, ossia per il contenuto. Infatti il contenuto poetico degli strambotti
come degli stornelli, che costituiscono la poesia popolare dell’Italia
inferiore, è altrettanto diverso da quello delle canzoni, che sono il
patrimonio poetico popolare dell’Italia superiore, quanto la forma esterna
degli uni è lontana da quella delle altre.
Lo strambotto (come lo stornello) è originale e indigeno
dell’Italia inferiore. La canzone ‘ solamente in parte indigena nell’Italia
superiore, in parte è comune ad altre popolazioni romanze. La poesia
dell’Italia inferiore è lirica, quella
dell’Italia superiore è generalmente narrativa. La prima è soggettiva, la
seconda è oggettiva. La prima ha per argomento l’ordinario amore, la passione e
l’affetto dell’animo, e più raramente un concetto morale o politico o
un’allusione a fatti storici; la seconda ha per argomento fatti storici,
racconti romanzeschi o familiari, e, per una parte soltanto, l’amore.
La prima si adopera e ha probabile origine nel
canto alterno; la seconda non ha carattere amebeo. La prima, senza cessare di
essere popolare e comunque dettata dal popolo incolto, ha una forma appena meno
artificiosa e quasi altrettanto accurata che la migliore poesia detta; la
seconda invece conserva la veste semplice e schietta della poesia d’origine
strettamente popolare. Nella prima dominano la preoccupazione della forma e
l’indulgenza al suono; nella seconda la forma è subordinata al pensiero. Nella
prima la parola accidentale dà spesso occasione al concetto; nella seconda la
parola obbedisce maggiormente alla coscienza. Nella prima, anziché poeta, il
popolo autore si rivela artista elegante, superiore in questa forma d’arte a
ogni altro popolo, il solo greco eccettuato; nella seconda il popolo autore,
assai più che artista, è poeta. Questo parallelo non è certamente completo, né
può pretendere a rigorosa esattezza. Ma confidiamo che in sostanza sia fondata
sopra una base vera. Comunque poi si vogliano ridurre i termini e diminuire i
risultati di tale comparazione, rimane pur sempre evidente che sarebbe
difficile l’immaginare differenze più essenziali e più spiccate di quelle che
distinguono la poesia popolare delle due parti d’Italia. Se anche difettasse
ogni altro argomento storico, basterebbe questo solo per dimostrare la lunga
coesistenza dei due substrati italico e celtico nella vecchia e gloriosa
penisola".
Costantino
Nigra - Canti popolari del Piemonte
Nessun commento:
Posta un commento