L'Università Statale di Milano (archivio Olonaweb 7 dicembre 2003) |
Guido Bezzola, milanese (1919, 21 agosto 2016) è stato professore di Letteratura italiana presso l'Università Statale di Milano. Tra i massimi studiosi del Porta, nel corso della sua carriera accademica ha riservato al grande poeta milanese numerosi corsi monografici. Lo stile accademico di Bezzola era poliedrico. Grazie alla sua padronanza della materia riusciva con grande naturalezza ad arricchite le lezioni con ricordi di vita, episodi storici, aneddoti, riflessioni di varia natura. Per ricordare il professore pubblichiamo gli appunti della lezione di mercoledì 19 novembre 1986, la prima del corso monografico "Letture ed esegesi portiane".
"Sul dialetto spesso si hanno dei preconcetti. Il milanese era parlato dal duca al tranviere. Ora è una lingua in declino. Ci sono persone che lo parlano, ma anche l'imperatore Claudio parlava etrusco perché aveva trovato quattro vegliardi che glielo avevano insegnato.
Se Porta avesse usato l'italiano non sarebbe stato così grande perché non ne possedeva tutti gli strumenti. Quello che abbiamo del suo scrivere in italiano è uno stile neoclassico molto severo. Comunque Porta è insieme a Leopardi, Manzoni, Foscolo e Belli uno dei più grandi poeti moderni.
Se Porta avesse usato l'italiano non sarebbe stato così grande perché non ne possedeva tutti gli strumenti. Quello che abbiamo del suo scrivere in italiano è uno stile neoclassico molto severo. Comunque Porta è insieme a Leopardi, Manzoni, Foscolo e Belli uno dei più grandi poeti moderni.
Il dialetto non è una manifestazione tribale. Dal Seicento abbiamo manifestazioni scritte di notevole pregio. A scuola si studiava il latino e l'italiano e non dimentichiamo il francese che era la lingua veicolare. Per farsi capire dal popolo vi erano le grida, previo suono delle trombe.
I dialetti italiani sono derivati dal latino. Lo è anche il lombardo che possiede robusti suoni di sostrato celtico. Nel lombardo abbiamo la caduta della vocale finale atona, ad esempio gatto diventa gatt.
Il Porta uccise la tradizione milanese perché troppo grande. Dopo di lui ci fu solo Tessa che capì che non poteva far poesia secondo i moduli portiani. La sua è una visione amara e sconsolata della vita. Oggi c'è Loy che deve tradurre e sa di non essere capito.
Appunti del Corso Monografico "Letture ed esegesi portiane" del professor Guido Bezzola, anno Accademico 1986-87, Letteratura italiana I, Università degli Studi di Milano.
OPERE PRINCIPALI DI GUIDO BEZZOLA SU CARLO PORTA
Vita di Carlo Porta nella Milano del suo tempo, 1972
Carlo Porta. Poesie ( a cura di Gennaro Barbarisi e Guido Bezzola), 1975
Letture ed esegesi portiane, 1981
Carlo Porta, I poemetti, ( a cura di Guido Bezzola), 1995
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