Il colonnello Cesare Airaghi |
Il post di oggi è dedicato al colonnello Cesare Airaghi. La famiglia apparteneva al patriziato milanese di antica origine germanica. Nel campo militare fu un innovatore.
AIRAGHI, Cesare. - Nacque a Milano il 4 ott. 1840 dal pittore Giovanni Battista. Dopo aver fatta tutta la campagna del 1859 come volontario - era studente di matematica all'università di Pavia - nell'esercito piemontese, combatté, col grado di tenente, nella campagna del 1866 con la divisione Medici in Val Sugana. Frequentò poi i corsi della Scuola di guerra (vi ritornò, come insegnante di tattica, dal 1884 al 1888) e completò gli studi d'ingegneria. Nel 1890, col grado di colonnello, partì per l'Eritrea, assumendo il comando del reggimento "Cacciatori d'Africa"; tornato poi in Italia, nel 1893 fu collocato, a domanda, in posizione ausiliaria, in seguito a divergenze con le autorità superiori in materia di disciplina degli ufficiali.
Uomo colto (aveva in particolare studiato gli ordinamenti degli eserciti stranieri), collaborò con articoli di carattere tecnico alla Rivista di fanteria (1894-95);i più notevoli, sullo spirito militare in Italia, sul metodo negli studi militari, sull'umanitarismo negli usi di guerra, sull'opera Che cosa sia la guerra di Carlo De Cristoforis, furono raccolti da A. Pezzini e da A. Di Giorgio, che vi premise un cenno biografico, sotto il titolo di Scritti vari, Città di Castello 1901. Conoscitore delle lingue moderne, l'A. tradusse poesie dal tedesco e novelle di Turgenev dal russo.
Fonti e Bibl.: Guerre coloniali, Medaglie d'oro del Regio Esercito, a cura dell'Ufficio storico del Corpo di Stato maggiore, Roma 1930, pp. 22-23; In Memoria, in Riv. militare ital., XLI (1896), pp. 776-778; Documenti della guerra d'Africa. Battaglia di Adua, Relazione del Comando delle R. Truppe coloniali al ministro della guerra, ibid., p. 1090; T. Venuti, Alcune Pagine di Presentazione delle traduzioni dal russo del colonnello C. A., in La Rass. naz., XVIII (1896), pp. 689 ss.; A. Pezzini, Il colonnello A. C. e alcune osservazioni sul nostro ordinamento militare,Parma 1901; B. D., Un eroe dimenticato, in Riv. militare ital., XLVI (1901), pp. 1560-1582; G. Sticca, Gli scrittori militari italiani, Torino 1912, p. 294; R. Battaglia, La Prima guerra d'Africa,Torino 1958, pp. 743, 767, 781, 782.
Tratto da "Dizionario bibliografico" Treccani http://www.treccani.it/enciclopedia/cesare-airaghi_(Dizionario-Biografico)/La città di Milano e quella di Genova hanno dedicato una via a Cesare Airaghi.
LE MEDAGLIE D'ORO
Cartolina del 6° Reggimento comandato dal Colonnello Cesare Airaghi. opera dell'artista Alberto Parducci, tratta dal sito albertoparducci.it |
A fianco del colonnello Cesare Airaghi combattè Luigi Bocconi a cui il padre dedicò l'Università Bocconi
LUIGI BOCCONI A MARIAM SCIAVITU'
L'infausta giornata di Adua del 1° marzo 1896 vide tra le migliaia di soldati nazionali e indigeni anche il sacrificio del giovani milanese Luigi Bocconi, industriale e sportivo, già ufficiale di complemento.
Egli, col fermo proposito di vendicare i caduti dell'Amba Alagi, sapendo che non accettavano altri ufficiali per l'Africa, si presentò a Crispi e ottenne una lettera per il Generale Baratieri.
Bene armato e equipaggiato a sue spese si trovò nella battaglia di Adua con la Brigata Da Bormida schierata nel vallone di Mariam Sciavitù, aggregato al 6° Reggimento Fanteria ( Battaglioni III, XIII, XIV) del Colonnello Airaghi al cui fianco accompagnò tutti i numerosi assalti, mortogli il quadrupede si stese a catena con i soldati continuando il fuoco e affrontando impavido l'avversa sorte.
Nel 1902 a Milano il padre Ferdinando inaugurò l'Università Commerciale Luigi Bocconi in memoria del figlio caduto sul campo dell’onore.
Quarta di copertina del periodico trimestrale dell’ A.N.B. della Regione Autonoma Friuli - Venezia-Giulia “I Bersaglieri” n° 3, luglio-settembre 2000 –Pubblicata sul mensile “l’Eco” della Piana Luccchese n° 9, settembre 1999 nella rubrica “L’Angolo della Storia” a coronamento del mio articolo “Luigi Bocconi a Mariam Sciavitù - 1 Marzo 1896”-
Cartolina -
Dal sito albertoparducci.it
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